IL TERRITORIO
LA BARBAGIA
La Barbagia è una vasta regione montuosa della Sardegna centrale che si estende sui fianchi del massiccio del Gennargentu. Un territorio aspro e articolato che rappresenta il nucleo più selvaggio della Sardegna. La regione è costituita dall’area del Gennargentu e dell’Ogliastra, dal Supramonte e dal nuorese fino a Bitti. Confina con la Gallura, la Baronia, l’Oristanese, la valle del Tirso e il Sarcidano e copre un’area di circa 1.300 km² con una popolazione di circa 120.000 abitanti.
La Barbagia si divide in:
- Barbagia di Nuoro (o Nuorese);
- Barbagia di Bitti (parte della Barbagia di Nuoro);
- Barbagia di Ollolai (o Barbagia Superiore) a nord del Gennargentu;
- Mandrolisai a ovest del Gennargentu;
- Barbagia di Belvì (o Barbagia Centrale) a sud del Gennargentu;
- Barbagia di Seùlo (o Barbagia Inferiore) ancora più a sud;
- Ogliastra (conosciuta in passato come Barbàgia Trigònia) a est del Gennargentu.
IL TERRITORIO DEL GAL BARBAGIA
Il territorio del Gal Barbagia è compreso all’interno dei limiti amministrativi di sette Comuni: Mamoiada, Fonni, Oliena, Orani, Orgosolo, Orotelli e Ottana. Al suo interno sono ricomprese parti delle regioni storiche del Nuorese, Gennargentu, Supramonte e Barbagia; dal punto di vista istituzionale, comprende La Comunità Montana che prende il nome dalle Regioni Storiche interessate. L’estensione territoriale totale ammonta a 758,679 kmq e al suo interno sono presenti rilevanti differenze di carattere geomorfologico e altimetrico. La popolazione residente totale – riferita ai dati ISTAT del 2024 – è di 23.109 abitanti.
L’ECONOMIA E LE RISORSE DEL TERRITORIO
L’economia del territorio è legata prevalentemente alle produzioni primarie: pastorizia e allevamento, coltivazioni di vite e olivo con marchi di qualità d’importanza economica ormai internazionale. Oltre che nelle produzioni primarie, la vocazione agroalimentare del territorio è riscontrabile anche nelle lavorazioni artigianali tradizionali. L’arte gastronomica barbaricina è infatti riconosciuta ovunque grazie ai cibi caratteristici come il pane carasau, i formaggi, carni, salumi, dolci e vini. Non di secondaria importanza sono le produzioni artigiane legate alla lavorazione delle materie prime del territorio: legno, metalli, sartoria e confezioni, calzature e pelletterie, gioielli, artigianato artistico, maschere e costumi, edilizia e restauro.
Il territorio presenta al suo interno un grandissimo patrimonio culturale: le produzioni letterarie di autori come Cambosu, l’eredità artistica di Costantino Nivola e Mario Delitala, i Murales di Orgosolo, l’arte pittorica, le maschere tradizionali e il carnevale arcaico. È importante segnalare la quantità di beni culturali come nuraghi, domus de janas, necropoli, tombe dei giganti e menhir, tutti segni e manifestazioni del paesaggio antropico millenario. Nel territorio sono presenti anche monumenti e manufatti di epoche successive, come le chiese e i santuari campestri e urbani, simboli fortemente legati alla società pastorale sarda e al mondo rurale ed espressione della società sarda giudicale, come ad esempio la chiesa di San Nicola a Ottana.
Attualmente, la presenza di flussi turistici interni al territorio è in continuo aumento, arrivando a ottenere cifre considerevoli, specie se messe in relazione con la popolazione residente totale dei sette comuni. I dati riferiti all’anno 2015 mostrano, infatti, numeri estremamente significativi per le manifestazioni come Cortes Apertas (50.000 presenze solo nel Comune di Fonni, più altri grandi afflussi di persone per quanto riguarda Oliena e Mamoiada), 12.000 visitatori per il Museo Nivola di Orani, 18.000 visite annuali medie al Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada.